MacBook Pro M5: benchmark record, ma vale la pena sostituire l'M4?
Il nuovo chip Apple M5 mostra numeri impressionanti nei test, ma l'uso pratico rivela che l'aggiornamento dal modello M4 offre guadagni marginali.
Con il lancio del nuovo MacBook Pro M5, Apple ha nuovamente sottolineato i progressi strabilianti del suo processore Apple Silicon, suggerendo che anche i modelli dell'anno precedente siano ormai superati.
L'azienda ha presentato il chip M5 come un enorme balzo in avanti, specialmente nelle prestazioni AI, con una GPU fino a 4 volte più potente, grafica migliorata del 45% e una CPU multi-thread più veloce del 15% rispetto al predecessore M4.
I test di benchmark indipendenti confermano, in effetti, i dati spettacolari diffusi da Apple e un'analisi comparativa ha rivelato differenze notevoli tra il MacBook Pro M4 e il nuovo M5, anche al di là del processore.
Ad esempio, la velocità dell'SSD del modello M5 è risultata quasi doppia, con una capacità di scrittura del 97% più veloce e una di lettura del 131% superiore. Anche i test sulla GPU, come Geekbench AI, hanno mostrato punteggi doppi per il chip M5, mentre nelle prove di gaming con 3DMark Solar Bay Extreme, il frame rate è risultato circa il 50% più elevato.
Questi numeri, presi singolarmente, sembrano giustificare pienamente il passaggio alla nuova generazione, suggerendo un'esperienza utente trasformata. Tuttavia, il divario si assottiglia drasticamente quando si passa dai test sintetici all'utilizzo pratico e quotidiano, anche in scenari professionali esigenti.
La stessa analisi ha misurato i tempi di esecuzione per compiti complessi come l'esportazione di 562 foto da Lightroom, l'esportazione di un progetto musicale di grandi dimensioni da Garageband e un render complesso su Blender. Sorprendentemente, in questi contesti reali, il "potentissimo" MacBook Pro M5 ha battuto il modello M4 per una manciata di secondi: appena 10 secondi in meno per Lightroom, 9 per Garageband e solo 10 per Blender, un guadagno di tempo quasi impercettibile.
Sebbene i progressi ingegneristici di Apple siano innegabili e misurabili, il loro impatto sull'efficienza lavorativa di chi possiede già un modello della generazione precedente è minimo. Per la stragrande maggioranza degli utenti, anche per i professionisti della creatività, l'aggiornamento da un MacBook Pro M4 a un M5 non rappresenta una scelta vantaggiosa in termini di produttività. I benchmark possono impressionare sulla carta, ma è l'esperienza d'uso concreta a determinare il reale valore di un upgrade, che in questo caso appare decisamente poco significativo.
Fonte: 9to5mac