Battlefield 6, è guerra aperta ai cheater: ecco come funzionerà il sistema Javelin
Il CEO di Respawn, Vince Zampella, parla di una "costante corsa agli armamenti". Il gioco sarà il primo della serie a debuttare dalla beta con il sistema a livello kernel Javelin Anticheat.

L'entusiasmo per la recente presentazione del multiplayer di Battlefield 6 è palpabile, con molti fan che già acclamano il ritorno in grande stile della serie. Tuttavia, al di là di un gameplay spettacolare, una delle maggiori preoccupazioni per la community (nonché una delle più interessanti novità tecniche) di Battlefield 6 riguarda la sicurezza e la regolarità delle partite.
Una "Corsa agli Armamenti" senza fine
In una recente intervista con Gaming World Media, Vince Zampella, CEO di Respawn Entertainment e figura chiave del franchise, ha parlato apertamente della complessità di questa battaglia. Ha descritto il fenomeno del cheating come una "costante corsa agli armamenti" che affligge l'intera industria e richiede un investimento continuo di risorse.
Zampella ha sottolineato la natura delicata della comunicazione su questo tema: "È una situazione strana, perché non vuoi parlare di ciò che stai facendo. Daresti un vantaggio a chi cerca di barare". Questa segretezza è necessaria per non vanificare gli sforzi degli sviluppatori. La sua dichiarazione si è conclusa con una promessa che suona come un giuramento: "È qualcosa che elimineremmo del tutto se potessimo... Fino al giorno in cui moriremo, la combatteremo".
Javelin, lo scudo a livello kernel
Questa determinazione si traduce in una soluzione tecnica di nuova generazione. È stato confermato che Battlefield 6 sarà il primo capitolo della serie a essere lanciato fin dal primo giorno con Javelin Anticheat, il sistema anti-cheat proprietario di Electronic Arts.
Si tratta di una tecnologia che opera a livello kernel, aspetto che le conferisce un accesso profondo al sistema per rilevare e bloccare i cheat più sofisticati. Sebbene questo tipo di software a volte possa suscitare preoccupazioni per la privacy, è indubbiamente una delle misure più efficaci a disposizione degli sviluppatori. Javelin è in sviluppo dal 2022, avendo utilizzato Battlefield 2042 come banco di prova per affinare i suoi algoritmi, ed è ora pronto a proteggere il nuovo titolo fin da subito.
Il primo test è imminente
I giocatori non dovranno attendere il lancio per vedere Javelin in azione: EA ha confermato che il sistema anti-cheat sarà pienamente integrato e operativo già a partire dalla beta pubblica di Battlefield 6, il cui inizio è previsto per la prossima settimana. Questa mossa dimostra la determinazione con cui EA sta affrontando il problema, posizionando la beta non solo come un test del gameplay, ma anche come la prima, grande battaglia nella guerra contro i cheater per garantire un'esperienza di gioco equa e sicura per tutti.
Fonte: Insider Gaming