I CEO di NVIDIA e Arm sono d'accordo: «Restrizioni agli export in Cina penalizzano l'IA occidentale»

Jensen Huang (NVIDIA) e Rene Haas (Arm) concordano: i controlli statunitensi sui chip IA rafforzano la Cina e penalizzano innovazione e consumatori.

I CEO di NVIDIA e Arm sono d'accordo: «Restrizioni agli export in Cina penalizzano l'IA occidentale»
Jensen Huang, il CEO di NVIDIA, è diventato uno degli uomini più ricchi al mondo grazie all'IA.

Il governo statunitense ha introdotto ad aprile delle restrizioni all’export di processori per datacenter verso la Cina, misure che mirano a contenere l’avanzata delle tecnologie AI cinesi ma che rischiano di innescare conseguenze involontarie sul mercato globale. Secondo Rene Haas, CEO di Arm, «se limiti l’accesso alla tecnologia e costringi altri ecosistemi a crescere, non fa benerende la torta più piccola, e francamente non è vantaggioso per i consumatori». Le misure hanno già comportato a NVIDIA una perdita stimata di 8 miliardi di dollari, escludendo sostanzialmente l’azienda dal mercato cinese. Jensen Huang, CEO di Nvidia, ha condiviso un monito simile a quello di Haas, rilevando che «la nostra tecnologia è una generazione avanti rispetto alla loro, ma non per molto».

Durante il summit VivaTech a Parigi, Huang ha sottolineato come l’isolazionismo statunitense rischi di consegnare a Huawei «la copertura totale del mercato cinese e internazionale». La retorica di Huang ribadisce che, se gli sviluppatori di IA concentrano le loro attività in Cina, a lungo termine la tecnologia cinese avrà la meglio su quelle occidentali. Haas ha evidenziato l’impatto a cascata di un accesso ristretto: oltre a drenare investimenti, rallenta la diffusione delle innovazioni e aumenta i costi per l’industria e l’utente finale. «Non si tratta solo di competizione geopolitica: ridurre l’offerta di soluzioni di alto livello penalizza chi sviluppa applicazioni basate su AI». Arm, con una presenza significativa in Cina, teme che tali controlli frenino la crescita di importanti partner locali e di nuove startup.

Il prezzo di queste politiche è già tangibile: l’esclusione dal mercato cinese ha sottratto a NVIDIA circa 8 miliardi di dollari in ricavi previsti per il 2025, mentre per Arm si traduce in una contrazione delle licenze e una possibile riallocazione delle roadmap di sviluppo. I dirigenti sottolineano che favorire un approccio più bilanciato potrebbe salvaguardare sia la sicurezza nazionale sia la competitività globale, evitando di rafforzare concorrenti potenzialmente ostili. Il confronto tra le due aziende mette in luce una visione condivisa: le normative commerciali dovrebbero promuovere l’innovazione senza erodere la collaborazione internazionale. Esperti di settore indicano che un dialogo più aperto fra Washington, l’industria e gli alleati tecnologici potrebbe disinnescare il conflitto tra sicurezza e crescita economica, garantendo un ecosistema AI sostenibile e competitivo.

Fonti: Tom's Hardware e Tom's Hardware