Musk chiede mille miliardi per controllare l'armata di robot Tesla che ancora non esiste

Il CEO di Tesla lega il suo potenziale pacchetto retributivo alla necessità di mantenere una "forte influenza" sulla futura "armata" di umanoidi.

Musk chiede mille miliardi per controllare l'armata di robot Tesla che ancora non esiste
Musk lega il suo maxi-compenso al controllo dei futuri robot Optimus di Tesla

Durante l'ultima call sugli utili, Elon Musk ha lanciato un messaggio tanto diretto quanto peculiare agli azionisti di Tesla: per guidare la creazione di una "enorme armata di robot", necessita di maggiore potere decisionale all'interno dell'azienda, implicitamente legato all'approvazione di un nuovo, colossale pacchetto retributivo che potrebbe valere quasi mille miliardi di dollari.

La giustificazione addotta da Musk è stata singolare: il timore che, una volta costruita questa legione di robot umanoidi Optimus (che al momento non esiste in tale forma), possa essere estromesso dalla guida della società: "La mia preoccupazione fondamentale riguardo a quanto controllo di voto ho in Tesla è: se vado avanti e costruisco questa enorme armata di robot, posso semplicemente essere cacciato ad un certo punto in futuro?".

La proposta di compenso, che sarà votata dagli azionisti il 7 novembre, è legata al raggiungimento di traguardi estremamente ambiziosi, come la produzione di 1 milione di robotaxi e 1 milione di robot umanoidi, oltre a incrementi bilionari nella valutazione di Tesla.
Se approvato e raggiunto, l'accordo renderebbe Musk, già l'uomo più ricco del mondo, finanziariamente ancora più intoccabile.

Curiosamente, questo timore di essere "cacciato" contrasta con le sue precedenti minacce di abbandonare Tesla qualora il pacchetto non venisse approvato, e stride con l'inerzia del consiglio di amministrazione di fronte alle sue controverse attività politiche (come il ruolo di capo di DOGE per l'amministrazione Trump) che hanno danneggiato le vendite dell'azienda.
Musk ha anche tentato di minimizzare l'aspetto economico della faccenda: "Si chiama compenso, ma non è che andrò a spendere quei soldi" ha detto, sottolineando piuttosto la necessità di avere "almeno una forte influenza su quell'armata di robot. Non il controllo, ma una forte influenza".
Questa richiesta di potere su un'armata di IA stona anche con i suoi ripetuti allarmi sui pericoli esistenziali dell'IA, paragonata a "evocare il demone".

Al momento, comunque, i robot Optimus sono ben lontani dal rappresentare una minaccia, avendo mostrato difficoltà anche in compiti semplici come distribuire popcorn e risultando ancora largamente controllati da remoto. Musk ha ammesso la difficoltà nel replicare la destrezza della mano umana, ma non ha risparmiato le sue tipiche iperboli, definendo Optimus il "più grande prodotto di tutti i tempi" per Tesla e un potenziale "glitch per soldi infiniti".

L'imprenditore sudafricano ha annunciato l'arrivo di Optimus V3 nel primo trimestre del prossimo anno, con la versione V4 destinata a una produzione su scala di decine di migliaia di unità, così realistica da "doverla pungere per credere che sia un robot".
Nonostante le società di consulenza ISS e Glass Lewis abbiano raccomandato agli azionisti di respingere il pacchetto retributivo, è probabile che verrà ugualmente approvato, lasciando aperta la questione su cosa farà il primo "bilionario" del mondo con la sua nuova armata.

Fonte: The Verge