L'IA è una bolla? Le Big Tech investono miliardi spinte dalla FOMO

Google, Microsoft e Meta investono cifre record in data center e GPU. Una corsa guidata dalla paura di restare esclusi dalla rivoluzione dell'IA.

L'IA è una bolla? Le Big Tech investono miliardi spinte dalla FOMO
Cosa rappresenta per il mercato l'IA? Un'incredibile opportunità o solo una bolla pronta a scoppiare?

L'industria dell'intelligenza artificiale sta vivendo un momento di euforia senza precedenti, con le principali aziende Big Tech che investono somme colossali in una corsa che molti analisti iniziano a definire una potenziale "bolla speculativa".

Giganti come Google, Microsoft, Meta e Amazon stanno riversando decine di miliardi di dollari in infrastrutture, spinti non tanto da ritorni economici immediati, quanto da un potente motore psicologico: la FOMO, ovvero "Fear Of Missing Out" (la "paura di essere tagliati fuori", ndr). Questa ansia competitiva li costringe a scommettere sul futuro, investendo cifre astronomiche per non perdere il treno della più grande rivoluzione tecnologica dai tempi di internet. La portata di questi investimenti è sbalorditiva e si concentra principalmente sull'hardware necessario per alimentare i modelli di IA.

Nel primo trimestre del 2024, Google ha speso 12 miliardi di dollari in infrastrutture tecniche, con una crescita del 91% su base annua. Microsoft ha seguito a ruota con 14 miliardi nello stesso periodo, mentre Meta ha rivisto al rialzo le sue previsioni di spesa per l'anno in corso, portandole fino a 40 miliardi di dollari. Questi capitali non finanziano solo ricerca e sviluppo, ma soprattutto la costruzione di enormi data center e l'acquisto di un componente fondamentale: le GPU (unità di elaborazione grafica comunemente dette "schede video"), un mercato dominato da un unico, grande vincitore. Il principale beneficiario di questa corsa all'oro è infatti senza dubbio NVIDIA: l'azienda ha registrato entrate per 22,6 miliardi di dollari dalla sola divisione data center nell'ultimo trimestre, con un aumento del 427% rispetto all'anno precedente.

Nonostante i timori di una bolla, alcuni analisti, come Dan Ives di Wedbush Securities, paragonano il momento attuale al "1995 dell'era di internet", suggerendo che non siamo di fronte a una speculazione fine a se stessa, ma alla costruzione delle fondamenta per la prossima economia digitale. Secondo questa visione, gli investimenti odierni sono necessari per creare l'infrastruttura su cui si baseranno le innovazioni dei prossimi decenni. Resta però l'incognita cruciale del ritorno sull'investimento (ROI). Attualmente, i ricavi generati dai prodotti basati sull'IA, come GitHub Copilot di Microsoft, sono ancora una frazione infinitesimale rispetto alle spese sostenute. Lo stesso Mark Zuckerberg ha ammesso che Meta dovrà investire in modo significativo per anni prima di poter monetizzare efficacemente le sue nuove soluzioni di intelligenza artificiale. La strategia sembra essere quella di pagare una sorta di "tassa sull'IA" per rimanere competitivi, assicurandosi un posto al tavolo del futuro.

Mentre la spesa continua a crescere, la ricerca della "killer app" in grado di giustificare questi investimenti miliardari prosegue, lasciando il mercato in un limbo tra un'incredibile opportunità e il rischio di una bolla pronta a scoppiare.

Fonte: The Verge