Meloni lascia Musk a terra: la scommessa spaziale dell'Italia è una rete satellitare nazionale da 767 milioni
Con un investimento di 767 milioni di euro nel programma militare SICRAL 3, l'Italia punta all'autonomia nelle comunicazioni strategiche, in sinergia con l'iniziativa europea IRIS².
Il governo italiano ha stanziato 767 milioni di euro per la creazione di una rete satellitare nazionale, una mossa strategica per garantire la sovranità e la sicurezza delle comunicazioni istituzionali.
Il progetto di questa Starlink "all'italiana" mira a ridurre la dipendenza da fornitori privati stranieri, come il servizio di Elon Musk, per le esigenze critiche dello Stato.
La decisione nasce dalla necessità di disporre di canali di comunicazione sicuri e sotto controllo nazionale per governo e forze armate, senza affidare dati sensibili a sistemi commerciali esteri.
Il dibattito si è acceso nei mesi scorsi, in seguito all'ipotesi di un accordo con Starlink, spingendo l'esecutivo a perseguire una via autonoma.
L'investimento di 767 milioni di euro è destinato, in particolare, a completare il programma di satelliti militari SICRAL 3, che prevede il lancio di due nuovi satelliti (3A e 3B) per assicurare la continuità delle comunicazioni della Difesa.
L'iniziativa italiana, tra l'altro, è complementare a IRIS², la futura costellazione satellitare dell'Unione Europea per le comunicazioni sicure, che punta a creare un'alternativa continentale ai grandi player americani e cinesi.
La rete nazionale italiana sarà interoperabile con quella europea, rafforzando così l'autonomia strategica collettiva.
L'investimento rappresenta anche un'importante opportunità per l'industria aerospaziale italiana, con ricadute positive per aziende come Thales Alenia Space e Telespazio.
La sfida principale resta la tempistica: mentre Starlink è già pienamente operativo, la rete italiana e quella europea richiederanno anni per essere completate, con un'entrata in funzione prevista tra il 2027 e il 2030.
Fonte: Milano Finanza