Niente GPU per l'IA di NVIDIA in Medio Oriente: Trump teme che arrivino in Cina
Il Dipartimento del Commercio statunitense posticipa l’invio dei chip NVIDIA più avanzati in Medio Oriente per verifiche sulla sicurezza e possibili legami con la Cina.

Durante la recente visita del presidente americano Donald Trump in Medio Oriente, che si è svolta tra il 13 e il 16 maggio, è emerso un nuovo rallentamento nella fornitura dei chip AI di fascia alta di NVIDIA, dovuto alle persistenti preoccupazioni sul possibile trasferimento tecnologico alla Cina e sui rischi per la sicurezza nazionale di tali forniture. Nonostante gli accordi preliminari con partner arabi e le promesse di adeguare i protocolli di controllo alle esigenze statunitensi, l’amministrazione americana mantiene un atteggiamento cauto, preferendo posticipare l’invio delle GPU più avanzate.
Le autorità del Dipartimento del Commercio hanno sottolineato la necessità di valutare con rigore ogni consegna per evitare che i chip finiscano in mani cinesi o vengano impiegati per scopi non dichiarati. Sul tavolo delle trattative c’è l’ipotesi di inviare in un primo momento le schede video H100 di generazione precedente, riservando invece le ultime versioni per mercati considerati “sicuri”. Questa strategia, però, mette a rischio gli investimenti milionari previsti per lo sviluppo di data center AI in Medio Oriente (e nella penisola araba in particolare), con possibili ricadute negative sugli operatori locali e sulle startup tecnologiche emergenti. Alcuni analisti ritengono che la decisione americana dipenda più dal desiderio di esercitare una leva politica sui governi del Golfo che da reali vincoli tecnici, mentre altri sottolineano come l’avanzata cinese nell’intelligenza artificiale stia spingendo Washington a difendere a tutti i costi il proprio vantaggio competitivo.
Se da un lato il cauto approccio americano potrebbe garantire un maggior controllo sull’utilizzo dei chip e scongiurare fughe di know-how sensibile, dall’altro rischia di rallentare la corsa al potenziamento delle infrastrutture cloud e di far lievitare i costi per l’adozione di soluzioni IA nel Medio Oriente. Resta da vedere se i prossimi incontro tra Washington e le autorità emiratine e saudite porteranno a un compromesso in grado di conciliare ambizione tecnologica e tutela della sicurezza, o se il braccio di ferro finirà per spingere gli alleati arabi verso alternative non statunitensi.