Vittoria per NVIDIA: ok degli USA alle esportazioni in Cina, ma Pechino accetterà?
Il Dipartimento del Commercio USA allenta i controlli sull'H200 ammettendo l'inefficacia dei blocchi precedenti, ma la Cina potrebbe rifiutare.
Secondo un report di Semafor, l'amministrazione statunitense sta per compiere un'inversione di rotta strategica nella guerra dei chip, preparandosi a concedere a NVIDIA le licenze necessarie per esportare le sue GPU H200 in Cina.
Sebbene non si tratti di una riscrittura formale delle severe regole di controllo delle esportazioni del 2023, il Dipartimento del Commercio sembra intenzionato ad applicare tali norme con una flessibilità inedita, permettendo la vendita di hardware che supera le soglie di prestazioni precedentemente imposte.
L'H200, pur basandosi su un'architettura del 2022, offre un sensibile vantaggio prestazionale rispetto alla variante "depotenziata" HGX H20, grazie ai suoi 144 GB di memoria HBM3, fondamentali per l'addestramento di modelli linguistici di grandi dimensioni.
Una decisione, quella del Dipartimento, che riflette evidenti valutazioni interne al governo USA: le precedenti restrizioni non hanno ostacolato in modo significativo i leader dell'IA cinese come Alibaba, DeepSeek e Huawei, che hanno continuato a rilasciare modelli avanzati colmando il divario hardware con soluzioni ingegnerizzate internamente.
Per NVIDIA, quindi, questo sblocco rappresenta un'opportunità cruciale per riaffermare il dominio del suo ecosistema software e contrastare l'ascesa di Huawei, che ora offre sistemi rack-scale competitivi.
Tuttavia, resta l'incognita della risposta di Pechino. Se da un lato l'H200 accelererebbe lo sviluppo dell'IA cinese più di qualsiasi hardware domestico attuale, d'altro canto la Cina potrebbe esitare a riaprire le porte alla tecnologia statunitense: il governo cinese aveva già bloccato le importazioni del più debole H20 per ragioni politiche e potrebbe vedere nell'H200 una risorsa utile nell'immediato, ma capace di rallentare lo slancio verso l'autosufficienza nel settore dei semiconduttori e di perpetuare una dipendenza da fornitori che Washington potrebbe tagliare fuori nuovamente in futuro.
Fonte: Tom's Hardware
