NVIDIA, la RTX 5090DD cambia nome prima del lancio: sarà solo cinese

Il colosso di Santa Clara aggiorna la variante della sua scheda video flagship per aggirare le restrizioni USA: stessa GPU, ma bus a 384-bit e 24 GB di memoria.

NVIDIA, la RTX 5090DD cambia nome prima del lancio: sarà solo cinese
Rebranding prima del lancio: la RTX 5090DD diventerà RTX 5090D V2?

Da RTX 5090DD a RTX 5090D V2: è questo il passaggio di nome e di strategia emerso da un nuovo leak di MEGAsizeGPU in un tweet poi rimosso, confermando tra l'altro che la scheda rimarrà confinata al mercato cinese per rispettare i rigidi vincoli di esportazione imposti dagli Stati Uniti.

La RTX 5090D V2 impiega ancora il chip grafico NVIDIA GB202 con 21.760 CUDA core, identico al modello globale, ma abbassa la configurazione di memoria: 24 GB di tipo GDDR7 su bus a 384-bit, contro i 32 GB a 512-bit della 5090 standard. Ne risulta una banda passante di 1.344 GB/s (-25%), mentre il TDP resta inchiodato a 575 W.
Dunque, un profilo solo teoricamente più “lite” nei benchmark sintetici che consentirebbe comunque alla scheda di rispettare le direttive sulla distribuzione in Cina.

Il percorso che porta a questa V2, infatti, nasce dalle turbolenze geopolitiche: dopo il blocco all’esportazione delle top di gamma, NVIDIA aveva già lanciato la 5090D, con la stessa potenza ma parametri tecnici ritoccati per rientrare nelle soglie ministeriali USA. Lo stop improvviso alle spedizioni di quel modello ha alimentato i timori di un nuovo giro di vite; la 5090D V2 appare dunque come l’ennesima contromossa per proteggere un mercato che, in assenza di rivali AMD su questa fascia, resta estremamente redditizio.

Del resto, 24 GB di VRAM bastano a saturare le esigenze attuali con buone prospettive di longevità, e la stessa base di CUDA core promette prestazioni in-game in linea con la 5090 “full”. La scelta di ridurre il bus si tradurrà invece in un gap maggiore in carichi compute e nei processi in cui la banda memoria incide in modo più marcato.

Resta da capire se “V2” sia la sigla definitiva o l’ennesimo passo di un balletto nominale che, tra “DD” e “Lite”, rischia di confondere gli appassionati. Di certo, il re-brand evidenzia quanto NVIDIA sia pronta a moltiplicare le varianti pur di non cedere terreno in Cina.

Fonte: Tom's Hardware