OpenAI lancia i modelli gpt-oss: l'IA agentica open-source che gira sulla tua GPU per sfidare Meta e la Cina
Con il rilascio dei suoi primi modelli open-weight in cinque anni, OpenAI non compie solo un passo tecnico, ma una mossa strategica per contrastare i rivali grazie a NVIDIA.
OpenAI, insieme a NVIDIA, ha rilasciato i suoi primi modelli AI open-weight in oltre cinque anni. Questa mossa non è solo un'importante novità tecnica, ma segna una svolta strategica per l'azienda, che sembra decisa a contrastare la concorrenza, democratizzando l'accesso a un'IA locale potente il giusto ma sollevando, al contempo, nuove domande sulla sicurezza e sul futuro del settore.
Una svolta open-source
Per un'azienda che ha costruito il suo impero su modelli proprietari e potentissimi come GPT-4, il rilascio di due sistemi open-weight è un vero e proprio terremoto strategico. Disponibili per il download gratuito su Hugging Face con licenza Apache 2.0 (che ne consente l'uso commerciale), gpt-oss-120b e gpt-oss-20b sono i primi modelli aperti rilasciati da OpenAI dai tempi di GPT-2 nel 2019.
La dichiarazione del CEO Sam Altman è emblematica: "Siamo entusiasti di mettere a disposizione del mondo questo modello, frutto di miliardi di dollari di ricerca, per portare l'AI nelle mani del maggior numero possibile di persone".
Al di là delle dichiarazioni ufficiali, questa mossa rappresenta una risposta diretta e necessaria alla crescente popolarità dei modelli open-source dei rivali, in primis Llama di Meta e i sistemi emergenti cinesi come DeepSeek.
OpenAI sta scendendo in campo in un'arena che non presidiava da anni, con l'obiettivo di non lasciare che l'innovazione e l'ecosistema degli sviluppatori migrino altrove: un tentativo, questo, di riaffermare la propria leadership su tutto lo spettro dell'intelligenza artificiale, aperto o chiuso che sia.
L'IA agentica... sul tuo PC
I modelli open-weight si distinguono perché i loro parametri sono pubblici. Questo permette a chiunque di analizzarli, modificarli per scopi specifici e, soprattutto, eseguirli localmente, anche senza connessione a internet.
Secondo il cofondatore Greg Brockman, questa offerta sarà complementare ai servizi a pagamento di OpenAI e non una minaccia al loro predominio nel campo dei sistemi commerciali.

Tecnicamente, i modelli gpt-oss sono estremamente avanzati. Utilizzano il ragionamento chain-of-thought, eseguendo molteplici passaggi per arrivare a una risposta, e sono capaci di agire come veri e propri agenti AI, in grado navigare sul web, eseguire comandi e interagire con altri software.
La vera chiave di volta per rendere questa potenza accessibile a tutti è la collaborazione strategica con NVIDIA per l'ottimizzazione su hardware RTX: questa partnership non è un dettaglio, ma il motore che rende l'IA locale una realtà non solo flessibile ma anche performante.

Grazie all'uso del formato dati MXFP4 e alle ottimizzazioni software, è possibile raggiungere velocità fino a 256 token al secondo su una RTX 5090. Strumenti come la nuova app di Ollama rendono l'esecuzione di questi modelli complessi un'operazione alla portata di molti, trasformando i PC da gaming in vere e proprie workstation per l'intelligenza artificiale.
Prestazioni, sicurezza e competitor
Dal punto di vista delle prestazioni, i nuovi modelli non deludono. Secondo il ricercatore di OpenAI Chris Koch, i benchmark sono solidi, con il modello gpt-oss-120b che risulta paragonabile o persino superiore ai modelli proprietari o3 e o4-mini.
La questione della sicurezza, tuttavia, rimane centrale. Il lancio, inizialmente previsto per marzo, è stato posticipato proprio per eseguire ulteriori test. OpenAI ha condotto simulazioni interne per valutare i rischi di un uso improprio da parte di malintenzionati, non riscontrando un livello di rischio elevato.
In definitiva, questa mossa posiziona OpenAI in diretta competizione con Meta, attuale leader dell'AI aperta. È una sfida strategica lanciata in un momento in cui Mark Zuckerberg ha iniziato a esprimere dubbi sulla sostenibilità a lungo termine di un approccio completamente open-source per via dei rischi di sicurezza. OpenAI si inserisce in questo dibattito con un prodotto potente e testato, cercando di attrarre sviluppatori e aziende. Allo stesso tempo, come ammesso da Altman, è una mossa geopolitica per garantire che l'innovazione open-weight rimanga ancorata a un "AI stack creato negli Stati Uniti, basato su valori democratici".
È una chiara risposta all'ascesa dei modelli cinesi e un tentativo di definire lo standard globale per l'intelligenza artificiale aperta, prima che lo faccia qualcun altro. La guerra per il futuro dell'IA si combatte ora su due fronti, quello dei modelli proprietari e quello, sempre più cruciale, dei sistemi aperti.