SPID, secondo operatore passa al canone annuale: futuro dell'identità digitale a pagamento?
Dopo Aruba, anche InfoCert rende il servizio a pagamento a 5,98 euro l'anno. Intanto il governo punta sulla Carta d'Identità Elettronica, ma deve mantenere lo SPID per gli obiettivi del PNRR.

Da oggi, lunedì 28 luglio 2025, il servizio SPID fornito da InfoCert non è più gratuito. L'identity provider del gruppo Tinexta ha deciso di seguire l'esempio di Aruba, introducendo un costo di 5,98 euro (IVA inclusa) all'anno.
Questa mossa si inserisce in un contesto complesso, in cui il governo punta a un graduale pensionamento dello SPID a favore della Carta d'Identità Elettronica (CIE) e del futuro IT-Wallet.
Per gli utenti InfoCert, il rinnovo a pagamento non è automatico: chi non fornirà il proprio consenso non subirà alcun addebito, ma vedrà il proprio SPID disattivato. L'azienda ha giustificato la decisione sottolineando di aver offerto il servizio gratuitamente per 10 anni, promuovendo la digitalizzazione nel Paese.
Gli utenti che desiderano recedere dal contratto possono farlo tramite PEC o raccomandata.
La decisione dei provider privati di monetizzare il servizio affonda le radici nel teso rapporto con lo Stato: le convenzioni originali sono scadute a fine 2022 e, dopo una proroga, sono state rinnovate nell'ottobre 2023 solo a fronte della promessa di un finanziamento governativo di 40 milioni di euro. Tuttavia, il decreto attuativo per sbloccare tali fondi è arrivato solo nel marzo 2025, dopo due anni di attesa. Le convenzioni attuali scadranno nuovamente a ottobre e i negoziati per il rinnovo sono iniziati il 9 luglio.
Nel frattempo, il governo non può dismettere lo SPID, poiché necessario per raggiungere l'obiettivo PNRR del 70% di cittadini con identità digitale entro giugno 2026. Parallelamente, il Dipartimento per la trasformazione digitale, guidato dal sottosegretario Alessio Butti, continua a spingere con decisione sulla CIE, il cui utilizzo è in netta crescita.
L'impatto per i cittadini resta per ora limitato, perlomeno finché Poste Italiane, che gestisce oltre il 70% delle quasi 40,5 milioni di identità SPID, continuerà a offrire il servizio gratuitamente.
Fonte: SkyTG 24