Windows perde terreno: 400 milioni di utenti in meno in tre anni?

Dai documenti Microsoft emergono segnali di flessione: la base attiva sarebbe scesa da 1,4 miliardi a poco più di un miliardo di dispositivi.

Windows perde terreno: 400 milioni di utenti in meno in tre anni?
Windows 11 perde "clienti": come invertire la rotta?

Windows non è più sinonimo di ubiquità. A suggerirlo è la discrepanza fra gli ultimi dati ufficiali di Microsoft: nel 2022 l’azienda indicava "oltre 1,4 miliardi" di dispositivi attivi al mese, mentre un recente post del vicepresidente Yusuf Mehdi parlava soltanto di "più di un miliardo". L’articolo è stato poi ritoccato riportando la cifra a 1,4 miliardi, ma l’iniziale riduzione ha acceso i riflettori su un possibile calo di circa 400 milioni di utenti in tre anni.

Questo arretramento spiegherebbe l’insistenza con cui Redmond spinge l’upgrade a Windows 11 in vista della fine del supporto a Windows 10: chi non potrà installare il nuovo sistema operativo sarà costretto a comprare un PC più recente o a cambiare piattaforma.

Ma non tutti gli utenti perduti stanno migrando a macOS: le vendite dei Mac, infatti, hanno rallentato e oggi rappresentano solo il 7,7% del fatturato Apple, ben lontano dall’85% di un tempo.
Il fenomeno alla base di questa contrazione sembra più che altro il cambiamento nel paradigma d’uso dell'informatica: smartphone e tablet sono sempre più potenti e, per molti consumatori, sufficienti alle esigenze quotidiane.

Restano fedeli al PC Windows soprattutto gamer e professionisti che dipendono da applicazioni specifiche, ma il picco di vendite registrato durante la pandemia si è già sgonfiato.
Sul fronte aziendale, la scadenza del supporto a Windows 10 potrebbe spingere nuovi acquisti mentre l’utente domestico, meno sensibilizzato verso i rischi di sicurezza, potrebbe continuare a usare i vecchi computer senza aggiornamenti. E quando arriverà il momento di un rimpiazzo, le alternative abbondano: con un budget di 800-1000 dollari un MacBook Air offre autonomia record e qualità premium, mentre le fasce più economiche sono presidiate dai Chromebook, che iniziano a diffondersi soprattutto nelle scuole.

A ciò si aggiunge l’erosione del software: se in passato la suite Office e le app native mantenevano gli utenti ancorati a Windows, oggi bastano un browser e Google Docs per coprire gran parte delle attività quotidiane.

Per Microsoft la sfida è duplice: convincere i fedelissimi a un refresh hardware e riportare nell’orbita Windows chi, nel frattempo, ha trovato soluzioni più agili e spesso gratuite. L’arrivo dei PC Copilot+ e l’integrazione di funzioni AI potrebbero riaccendere l’interesse, ma i numeri indicano che la strada per invertire la rotta è tutt’altro che semplice.

Fonte: Tom's Hardware