La WWDC 2025 è dietro l'angolo: tutti i rumor e i leak su iOS, iPadOS, macOS... e non solo!
Il keynote di Apple per la WWDC 2025 si terrà il 9 giugno: proviamo a ricapitolare tutti i rumor e i leak.

La WWDC 2025 si svolgerà dal 9 al 13 giugno, con il keynote inaugurale fissato per il 9 giugno alle 19:00 italiane. Potrete seguirlo in tempo reale, come di consueto, sul sito web di Apple Developer. Quest’anno, la Mela Morsicata potrebbe aver deciso di unificare la numerazione dei suoi sistemi operativi saltando direttamente al numero “26”: iOS 26, iPadOS 26, macOS 26, watchOS 26, visionOS 26, homeOS e tvOS 26. Si tratta di un cambiamento senza precedenti, che sottolinea la volontà di Cupertino di offrire un’esperienza grafica e funzionale omogenea su iPhone, iPad, Mac e persino in realtà mista. Le ultime indiscrezioni anticipano un restyling estetico radicale – spesso indicato con il nome in codice “Solarium” – e una serie di funzionalità basate sull’intelligenza artificiale che, stando ai rumor, saranno protagoniste dei vari keynote e sessioni tecniche.

Hardware
Non aspettatevi nuovi dispositivi alla WWDC 2025
Secondo il giornalista di Bloomberg Mark Gurman, Apple non ha dispositivi da presentare alla WWDC 2025. L’intera gamma di Mac con chip Apple Silicon è stata aggiornata tra la fine del 2024 e i primi mesi del 2025, con l’unico modello “in sospeso” rappresentato dal Mac Pro. Il Mac Pro con chip M2 Ultra è arrivato alla WWDC 2023 e, contrariamente ad alcuni vecchi rumor, al momento non ci sono prove di un imminente Mac Pro M3 Ultra. Il Mac Studio, già equipaggiato con M3, è considerato il riferimento per i professionisti; per questo, l’aggiornamento di Mac Pro potrebbe slittare o non arrivare affatto, data la scelta di Apple di non spingere un processore M4 Ultra su quel prodotto. Di conseguenza, il palco di giugno non dovrebbe ospitare annunci di nuovi computer, se non eventuali anticipazioni su roadmap o a dir poco teaser di prodotti non ancora pronti.

La serie iPad è già stata rinnovata nel 2024: iPad base, mini, Air e Pro hanno ricevuto nuovi chip e aggiornamenti di design, perciò non è plausibile che Apple mostri un nuovo tablet a giugno. Analogamente, i nuovi iPhone 17 e Apple Watch Series 11 e Ultra 3 saranno presentati a settembre, come vuole la tradizione, quindi il focus della WWDC sarà sulle piattaforme future (iOS 26 e watchOS 26) piuttosto che sui dispositivi stessi. Anche i modelli di Apple TV 4K e HomePod mini, attesi per fine 2025, non compariranno al keynote di giugno, se non come accenni per illustrare funzionalità di tvOS 26 o homeOS. Un prodotto al centro dei rumor è l’AirTag 2, che in passato era stato previsto intorno a metà 2025, ma su cui non si registrano aggiornamenti concreti. Se uscirà, la sua presentazione non avverrà quasi certamente a WWDC, bensì in un comunicato stampa dedicato, come tipicamente accade per gli accessori di questo tipo.

Il capitolo hardware più intrigante riguarda il visore AR/VR Apple Vision Pro. Era stato annunciato durante la WWDC 2023, con l’arrivo delle prime unità negli Stati Uniti all’inizio del 2024 e l’espansione a macchia di leopardo nei principali mercati nel corso del 2025. Vision Pro ha introdotto funzioni come EyeSight, che mostra gli occhi dell'utente all’esterno quando qualcuno si avvicina, e le “Persona” digitali per FaceTime in realtà mista. Per la WWDC 2025 Apple dovrebbe concentrare il proprio sforzo sul software, mostrando un visionOS 26 più maturo e funzionale. Qualche rumor parla di un possibile “Vision Pro 2” o di un modello più economico, ma difficilmente arriverà a giugno.

Restano infine i rumor su un dispositivo smart-home soprannominato HomePad, vale a dire un hub domestico con schermo touch di circa sette pollici agganciato a un altoparlante, con fotocamera frontale per FaceTime e microfoni per Siri. Il software dedicato di questo prodotto dovrebbe chiamarsi homeOS. Le fonti concordano che Siri, e in particolare le sue funzionalità AI, rappresentano il collo di bottiglia principale e che la produzione di massa non inizierà prima della seconda metà del 2025. Ciononostante, Cupertino potrebbe utilizzare il palco della WWDC per fornire una prima anteprima di homeOS, magari mostrando un prototipo in azione e anticipando le API che verranno messe a disposizione degli sviluppatori, seppure l’hardware definitivo non sia ancora pronto per la vendita.

iOS 26
Restyling grafico per iOS, ma non solo
Il cuore pulsante della WWDC rimane iOS: quest’anno, in particolare, è attesa la release 26, la prima a saltare la numerazione tradizionale e a indicare un ciclo 2025–2026 di cambiamenti profondi nell’interfaccia e nelle funzioni. Stando ai leak pubblicati da MacRumors e confermati da Bloomberg, Apple ha adottato per il sistema operativo il nome interno di Solarium, ispirato alla grafica di visionOS. Questo significa che, rispetto all’attuale interfaccia di iOS, iOS 26 proporrà una serie di elementi “vetrosi”: menu semitrasparenti, sfondi sfocati e icone più arrotondate. Molte schermate di sistema – Impostazioni, Safari, Mail e altre app native – mostreranno barre inferiori fluttuanti anziché ancorate al margine, pulsanti arrotondati con effetto traslucido e finestre contestuali che sembreranno sospese nel vuoto. L’obiettivo è un’unificazione visiva tra iPhone, iPad e Mac, affinché l’utente passi dall’uno all’altro senza soluzione di continuità.
Sul piano funzionale, quasi tutte le app di sistema subiranno un aggiornamento. Ad esempio, Anteprima, oggi appannaggio di macOS, arriverà su iPhone permettendo di aprire, annotare e modificare PDF e immagini direttamente sullo smartphone. Gli utenti potranno gestire firme digitali, unire documenti e modificare immagini senza ricorrere a soluzioni di terze parti, e l’app sarà probabilmente estesa anche a iPadOS 26. Una delle novità più attese è un’app Games dedicata al gaming mobile: suddivisa in cinque sezioni (Home, Arcade, Play Together, Libreria e Cerca), fungerà da punto di accesso centralizzato sia a Apple Arcade sia ai giochi dell’App Store, sostituendo il vecchio Game Center. In questo modo Apple intende mettere più in risalto i titoli di punta e offrire agli utenti un hub tematico per scoperte, classifiche e funzionalità social multiplayer.

L’app Messaggi riceverà due funzioni che gli utenti hanno richiesto a gran voce. La prima consiste nella possibilità di creare sondaggi direttamente nelle conversazioni, in modo simile a quanto già offerto da WhatsApp o Telegram. Ogni partecipante potrà votare, e i risultati saranno visibili a tutti in tempo reale. La seconda novità riguarda gli sfondi personalizzati per chat: sarà possibile scegliere un’immagine o un colore di sfondo diverso per ciascuna conversazione, e queste impostazioni si sincronizzeranno su iPhone, iPad e Mac grazie a iCloud. Entrambe le funzioni arriveranno anche su iPadOS 26 e macOS 26. L’app Telefono subirà un leggero restyling concettuale: nella schermata principale, la sezione che raggruppa Preferiti, Recenti e Segreteria diventerà un unico feed scorrevole, anziché presentarsi con tre schede separate. Sarà un design tutto in un colpo d’occhio, con contatti preferiti in cima, elenco delle chiamate recenti subito sotto e accesso rapido alla segreteria. Chi preferirà il layout tradizionale potrà comunque tornare alle viste a tab classiche.
Sul fronte CarPlay, Apple punta a un aggiornamento in linea con l’aspetto rinnovato di iOS 26. L’interfaccia in auto adotterà trasparenze, bottoni arrotondati e iconografia rivista per risultare più moderna e coerente con gli schermi di iPhone. CarPlay estenderà la feature Riconoscimento Suoni per rilevare rumori specifici nell’abitacolo – ad esempio il pianto di un bambino in auto, utile per i genitori – e introdurrà l’opzione “Testo grande” per rendere più leggibili i menu. Tra le funzioni “invisibili” ma molto attese in arrivo su iPhone spicca un sistema di gestione batteria basato sull’intelligenza artificiale. Grazie a un motore ML on-device, iOS 26 dovrebbe analizzare le abitudini di utilizzo di ciascun utente, riducendo al minimo i consumi in momenti di inattività e rimandando attività non urgenti (come aggiornamenti in background) a orari più consoni. L’obiettivo è prolungare la durata della batteria nel quotidiano senza interventi manuali: si tratta di un’evoluzione del Risparmio Energetico e della Ricarica Ottimizzata che Apple ha introdotto in passato.

Altra novità in ambito audio e comunicazione riguarda Live Translation con AirPods: grazie a un nuovo firmware per AirPods Pro di ultima generazione, sarà possibile conversare in due lingue diverse mentre le cuffie traducono in tempo reale. L’iPhone in ascolto tornerà utile per elaborare il discorso e inviare la traduzione al proprio interlocutore, diventando una sorta di interprete virtuale. Sarà l’ennesima dimostrazione di come Apple intenda integrare strettamente hardware e software.
Infine, circola un rumor che vede gli iPhone con USB-C in veste di mini-computer quando collegati a un monitor esterno: con iOS 26, alcuni modelli (soprattutto quelli con chip A16 o successivi) potrebbero supportare una versione semplificata di Stage Manager su display esterni, con più app affiancate a finestra. Non sarà un’esperienza desktop paragonabile a quella del Mac, ma consentirebbe di utilizzare il telefono come base per attività leggere, come prendere appunti o consultare documento mentre si lavora a un computer secondario.

iPadOS 26
L'iPad sempre più simile al Mac
Analogamente a iOS, iPadOS 26 adotterà il design Solarium, introducendo translucenze, effetti vetrosi e icone arrotondate su schermi più ampi. Molti pannelli di sistema mostreranno sfondi semitrasparenti che lasciano intravedere lo sfondo, donando profondità all’interfaccia. App native come Safari, Mail e Note avranno barre di navigazione inferiori fluttuanti, mentre i widget potranno sfruttare effetti di sfocatura per separarsi dal contesto senza interrompere la concentrazione dell'utente.
Tra le principali novità figurano le stesse funzioni di iPhone: sondaggi e sfondi personalizzati in Messaggi, PDF e immagini nell’app Anteprima, e il layout unificato di Telefono (su iPad, l’app Telefono serve per chiamate FaceTime e VoIP). L’app Comandi (Shortcuts), potenziata dall’AI, consentirà di creare automazioni più complesse, integrando comandi vocali, posizioni geografiche e routine legate a HomeKit, tutto sincronizzato in tempo reale su iCloud. In ambito multitasking, iPadOS 26 prosegue l’evoluzione di Stage Manager, introdotto per la prima volta su iPadOS 16, con ottimizzazioni nella gestione dei monitor esterni e nuove gesture per spostare finestre nell’ambiente circostante. La possibilità di ancorare le app sullo schermo principale mentre si interagisce con finestre sovrapposte diventa più fluida: ad esempio, spostare un documento da un’app all’altra richiederà solo un drag-and-drop con l’Apple Pencil, mentre la finestra di destinazione si ridimensionerà automaticamente per adattarsi. I rumor menzionano il supporto a risoluzioni personalizzate, così da dialogare meglio con display professionali, consentendo videoconferenze in un riquadro mobile mentre si lavora a un foglio di calcolo o a un progetto grafico.

Sul fronte professionale, si parla di miglioramenti per Final Cut Pro e Logic Pro su iPad, con API ottimizzate per sfruttare al massimo la potenza di chip M1, M2 e M3. Queste versioni offriranno workflow più simili a quelli Mac, con timeline interattive che supportano fino a otto flussi video simultanei in 4K e un motore audio capace di gestire plugin di terze parti con latenza minima. Chi utilizza l’iPad per editing video o produzione musicale potrà contare su un’esperienza quasi pari a quella desktop, con l’aggiunta della mobilità tipica del tablet.
Non mancano i rumor su un’ipotetica modalità multiutenza, pensata per scuole e famiglie numerose. Benché l’implementazione sia complessa – richiede isolamento dei dati e gestione dei profili individuali – Apple avrebbe da tempo brevettato un sistema in cui più utenti possono accedere al proprio spazio privato sull’iPad senza interferenze reciproche. Se verrà confermata, sarà una svolta nei contesti educativi, permettendo a studenti diversi di utilizzare lo stesso dispositivo con impostazioni personalizzate. Infine, resta viva l’idea di un Xcode per iPad, che trasformerebbe il tablet in una vera e propria workstation di sviluppo. Sebbene non ci siano conferme, qualche leak suggerisce file di sistema che fanno riferimento a strumenti di compilazione ARM, elemento che lascia pensare a una futura SDK per lo sviluppo nativo su iPad.

macOS 26
Quest'anno si va sul Lago Tahoe
Cupertino ha scelto il nome “Tahoe” per macOS 26, un omaggio al lago californiano noto per le sue acque limpide e riflettenti, simbolo della nuova interfaccia “glassy” con design Solarium. Tahoe adotterà docking, menu e finestre semitrasparenti, con icone ridisegnate in chiave più arrotondata, conferendo una maggiore coerenza con iOS e iPadOS. Le barre degli strumenti in Finder, Mail, Preferenze di Sistema e altre app di sistema presenteranno bordi curvi e sfondi sfocati, mentre i widget e le notifiche avranno uno stile più elegante e moderno. L’effetto complessivo sarà quello di un desktop più leggero, dove le finestre sembrano librarsi sullo sfondo, offrendo all’utente una sensazione di “spazio” maggiore e una continuità visiva con l’interfaccia mobile.
Tahoe introdurrà anche un nuovo sistema di gestione delle finestre che sfrutta le stesse API di Stage Manager presenti su iPadOS 26. In pratica, sarà possibile raggruppare finestre in “spazi” dinamici, assegnare layout personalizzati per progetti diversi e passare da un gruppo all’altro con una scorciatoia universale. Ad esempio, lavorando a un progetto di design si potrà attivare un layout che affianca Sketch, Notes e Safari; per un’attività di scrittura si potrà tornare a un set composto da Pages e Mail. Tutto questo, inoltre, manterrà le trasparenze e le animazioni vetrose, fondendo estetica e produttività in un’unica esperienza.

Sul versante videoludico, Apple pare intenzionata a spingere sul gaming nativo per Mac. Una delle novità più chiacchierate è l'app Games, una sorta di hub dedicato ai titoli Apple Arcade e ai giochi del Mac App Store, con classifiche, suggerimenti personalizzati e una funzione che valuta in tempo reale le performance del Mac per consigliare impostazioni grafiche ottimali. In parallelo, il team Metal sta lavorando a estensioni di Metal 3 per semplificare il porting dei giochi Windows. Nel 2025 potrebbe arrivare un tool di conversione ufficiale, integrato in Xcode, che traduce shader e istruzioni DirectX in analoghi Metal, riducendo i tempi di adattamento per gli sviluppatori. Il risultato atteso è un Mac più allettante come piattaforma di gioco, soprattutto sui modelli Apple Silicon, le cui GPU e CPU garantiscono performance elevate a basso consumo.

A livello di app di sistema, macOS 26 espanderà le funzioni di Siri e Spotlight. Siri diventerà un assistente più “conversazionale”, capace di rispondere a interrogazioni complesse, generare bozze di documenti o comporre e-mail partendo da una frase di riepilogo. Spotlight, integrato con il framework Apple Intelligence, offrirà sintesi di notizie, consigli contestualizzati (ad esempio, suggerimenti su file recenti basati su eventi in calendario) e persino la generazione di immagini rapide per arricchire presentazioni o post. L'IA sarà gestita via cloud o on-device, a seconda della sensibilità dei dati e della potenza di calcolo disponibile.
Tahoe si spingerà anche nei servizi per i professionisti: nella Beta 1 già trapelano riferimenti a un’app Freeform migliorata, con possibilità di collaborare in tempo reale su lavagne condivise, includendo mini finestre di FaceTime integrate nell’ambito di lavoro. Inoltre, verranno introdotte API per la registrazione audio di alto livello, destinate a podcaster e creatori di contenuti, che consentiranno di registrare, montare ed esportare direttamente da GarageBand o Logic Pro senza passare da software esterni.

watchOS 26
Tutta una questione di batterie
Per quanto riguarda l’Apple Watch, watchOS 26 continuerà la numerazione unificata e porterà un’interfaccia in parte ispirata a visionOS. Gli elementi grafici più vistosi arriveranno nel Centro di Controllo, nelle notifiche e nel dock delle app recenti, con sfondi semitrasparenti e bordi arrotondati che riflettono la luce in maniera morbida. I nuovi quadranti, dicono i rumor, riprogetteranno l’estetica circolare tipica dell’orologio introducendo effetti vetrosi e palette di colori coordinate con iOS.
Sul piano delle funzionalità, watchOS 26 implementerà un sistema di AI Battery Management che, dialogando con l’iPhone, regolerà la frequenza di aggiornamento dei sensori e delle complicazioni per massimizzare l’autonomia, a seconda dell’utilizzo individuale. Anche Siri al polso, finora ridotta rispetto a iPhone, potrà appoggiarsi al modello di linguaggio in esecuzione sul telefono per rispondere a domande più complesse, consentendo interrogazioni di vario genere (riassunti di testi, generazione di promemoria, ecc.).

Un’accattivante novità in arrivo riguarda la Sleep Detection per AirPods: quando l’Apple Watch rileverà che l’utente si è addormentato, impedirà la riproduzione musicale o podcast sugli AirPods, evitando di drenare la batteria e di lasciare l’utente addormentato con le cuffie accese. Questa funzione sfrutta il fatto che l’Apple Watch monitora il sonno dall’hardware, mentre gli AirPods non dispongono di sensori adeguati, ma beneficiano della connessione con l’orologio.
Sul fronte salute, Apple continua a lavorare a un progetto di health coaching basato su AI, noto internamente come “Quartz”. Pur non essendo ancora pronto per il debutto completo, watchOS 26 dovrebbe introdurre prime notifiche motivazionali e promemoria per camminare o bere acqua, sfruttando le informazioni raccolte dai sensori e integrandole con schemi di machine learning. Il food tracking, che consente di inserire cosa si mangia, potrà avvalersi di dettatura vocale registrata su Watch, per poi essere elaborata su iPhone. Si parla anche di contare automaticamente le ripetizioni in palestra tramite una combinazione di sensori di movimento e fotocamera di iPhone, ma è probabile che la versione completa arrivi in watchOS 27.

visionOS 26
La maturità di Apple Vision Pro
Apple Vision Pro, lanciato con visionOS 1.0 nel 2024, è destinato a ricevere con WWDC 2025 la release visionOS 26, in pratica la terza versione dopo quella iniziale. L’idea è quella di completare l’unificazione del linguaggio di design: dopo che iOS 26 e macOS 26 hanno adottato elementi “vetrosi”, visionOS 26 li integrerà a sua volta, offrendo finestre 2D sospese nello spazio con decorazioni traslucide e icone rielaborate. Gli avatar 3D (Persona) saranno più realistici, grazie a modelli ML evoluti, e i movimenti labiali risulteranno sincronizzati in modo più naturale.
Sul fronte dell’integrazione Mac-Apple Vision, visionOS 26 dovrebbe potenziare la modalità in cui il visore funge da secondo schermo per macOS, consentendo di aprire più finestre virtuali, ridimensionarle e persino interagirvi con gli occhi e le mani, senza dover sempre ricorrere al trackpad del Mac fisico. Il sistema di gesture tracking delle mani verrà affinato per offrire azioni più precise, magari un raggio di ombra o un cursore visivo più riconoscibile, in modo da ridurre gli errori di selezione.

Apple introdurrà anche nuovi framework XR per sviluppatori: RealityKit verrà aggiornato con funzionalità aggiuntive per la fisica realistica, il multiplayer in tempo reale e il supporto a controller di gioco Bluetooth, aprendo la porta a esperienze gaming immersive. Inoltre, è probabile che Apple fornisca strumenti per semplificare il porting di giochi Unreal Engine o Unity, qualora si risolvano definitivamente le questioni legali tra Apple ed Epic. VisionOS 26 includerà infine funzionalità di collaborazione condivisa: workshop virtuali, lavagne Freeform in AR e sessioni FaceTime multiutente con avatar collocati nello stesso spazio, in modo da ricreare una “stanza virtuale” dove collaborare da remoto.
Sul fronte delle prestazioni, Apple ottimizzerà la gestione termica del visore per ridurre il surriscaldamento durante sessioni prolungate e migliorerà il consumo energetico della batteria esterna. Ciò garantirà un uso prolungato per attività come guardare film, giocare o lavorare in AR senza interruzioni improvvise.

tvOS 26
Un design rifinito, la domotica al centro
Per Apple TV, WWDC 2025 significherà il passaggio a tvOS 26, con un restyling dell’interfaccia ispirato a iOS 26. Il Control Center diventerà più traslucido, con sfumature e bordi arrotondati, mentre i menu a comparsa adotteranno lo stile “vetroso” di Solarium: transizioni più fluide, icone rimodernate e animazioni soft. La schermata Home vedrà probabilmente background dinamici che riprendono i contenuti in riproduzione, offrendo un’esperienza d’uso più coinvolgente. L’app Casa su Apple TV verrà potenziata: oltre alla visualizzazione di una singola fotocamera HomeKit, sarà possibile mostrare più feed video contemporaneamente, inquadrati in riquadri suddivisi sullo schermo. Le notifiche di sicurezza, come l’allarme di una videocamera che rileva movimento, compariranno in sovrimpressione mentre si sta guardando un film, offrendo azioni rapide (ad esempio, “Mostra videocamera” o “Accendi luci”) senza interrompere completamente la riproduzione.
Apple Fitness+ beneficerà di layout migliorati: mentre si esegue un allenamento, si potranno visualizzare metriche come battito cardiaco e calorie bruciate provenienti dall’Apple Watch, personalizzando la schermata in base alle preferenze dell’utente. Dall’altra parte, SharePlay potrà essere avviato direttamente da Apple TV, permettendo a più persone di guardare un film in sincronia e chattare via FaceTime su schermo, senza dover partire da iPhone o iPad.

Inoltre, grazie all’integrazione con homeOS, Apple TV potrà ricevere notifiche dall’Hub domestico: se il citofono suona, la TV mostrerà un piccolo riquadro con il feed video del campanello, oppure, se qualcuno utilizza l’interfono, il contenuto audio verrà riprodotto sul televisore collegato. Infine, dal lato sviluppatori, tvOS 26 offrirà API per gestire le nuove funzionalità HomeKit, così le app di domotica potranno presentare informazioni aggiuntive sul grande schermo.

homeOS 26
La vera novità della WWDC
Il misterioso homeOS è destinato a un ruolo chiave nella futura strategia di Apple per la smart home. Le prove di un marchio depositato in vari Paesi, le offerte di lavoro mirate e alcune stringhe di codice emerse dalle beta di tvOS suggeriscono che Apple sta realizzando un hub fisso con schermo (soprannominato “HomePad”), pensato per fungere da interfaccia centralizzata per HomeKit, FaceTime e smart display.
Il dispositivo è descritto come un tablet da circa sette pollici montato su uno speaker, con fotocamera frontale per videochiamate FaceTime e microfoni per comandi Siri. L’esperienza utente sarà incentrata su widget e tile interattive: si potranno controllare luci, termostati, serrature e videocamere direttamente da un’interfaccia touch, con feed video a tutto schermo. Il dispositivo fungerà da Hub Siri domestico, rispondendo ai comandi vocali e mostrando risposte visive su schermo, grazie a un Siri potenziato da Apple Intelligence.

HomeOS non avrà inizialmente un App Store indipendente. Gli sviluppatori potranno integrare i loro servizi utilizzando nuove API HomeKit e SiriKit, senza poter installare intere app. Ad esempio, un servizio di streaming musicale come Spotify potrà essere controllato tramite Siri e AirPlay, ma non ci sarà un client dedicato come in iOS. Le funzioni di base – calendario, note, meteo, timer, lista della spesa e ricette passo-passo – saranno gestite da app Apple native. L’Hub potrà fungere da interfono multi-room, consentendo di inviare messaggi vocali da una stanza all’altra, e offrirà una modalità “Cornice foto” per mostrare album di iCloud.
Apple potrebbe utilizzare la WWDC 2025 per mostrare un prototipo di HomePad, rivelando interfacce e SDK destinati agli sviluppatori. Le fonti parlano di un’uscita sul mercato durante la seconda metà del 2025 o, più probabilmente, nei primi mesi del 2026, a causa dei ritardi nello sviluppo di Siri e delle componenti AI necessarie per rendere completo l’hub. In ogni caso, l’anteprima software servirà agli sviluppatori per iniziare a progettare integrazioni domotiche e capire come presentare i propri accessori HomeKit o servizi di streaming all’interno di homeOS.