YouTube offre una "seconda chance" ai creator bannati per disinformazione su Covid ed elezioni

La piattaforma lancia un programma pilota per riammettere alcuni canali chiusi per violazione di policy ora obsolete, come quelle su COVID-19, in seguito a pressioni politiche.

YouTube offre una "seconda chance" ai creator bannati per disinformazione su Covid ed elezioni
Photo by Zulfugar Karimov / Unsplash

YouTube ha lanciato un nuovo programma pilota che offre una seconda possibilità ad alcuni creator precedentemente bannati dalla piattaforma, inclusi quelli sanzionati in passato per disinformazione su COVID-19 ed elezioni. Il programma, che nasce in seguito a pressioni politiche da parte del Congresso statunitense, non si applicherà però ai ban per violazione di copyright.

YouTube ha annunciato l'avvio di questo programma di "redenzione" in seguito alle richieste di una commissione congressuale statunitense guidata da Jim Jordan, entrando di diritto in quella strategia che gradualmente sta allentando le regole della piattaforma, che nel 2023 aveva già rimosso alcune delle sue policy più restrittive sulla disinformazione legata al COVID-19 e revocato la sospensione dell'account di Donald Trump.

In una lettera al deputato Jordan, l'azienda ha affermato che "YouTube continua a consentire una diversità di prospettive e crede che i creator debbano essere in grado di dibattere apertamente le idee politiche sulla piattaforma."

Il programma è specificamente rivolto a un "sottoinsieme di creator" i cui canali sono stati chiusi per "policy che sono state superate". In particolare, potranno fare richiesta coloro che erano stati bannati per "violazioni ripetute delle policy sull'integrità delle elezioni e sul COVID-19 che non sono più in vigore". Tuttavia, ci sono delle esclusioni nette: non potranno partecipare i creator bannati per violazione del copyright o per aver infranto le "policy sulla responsabilità dei creator". Inoltre, per poter fare domanda, deve essere trascorso almeno un anno dalla chiusura del canale.

La riammissione, poi, non sarà automatica. YouTube ha specificato che valuterà ogni richiesta considerando "diversi fattori, come la particolare gravità o persistenza delle violazioni... o se l'attività del creator, dentro o fuori dalla piattaforma, abbia danneggiato o possa continuare a danneggiare la community di YouTube".

L'azienda ha motivato questa apertura con il desiderio di evolversi insieme alla sua community, come si legge nel post ufficiale: "Sappiamo che molti creator chiusi meritano una seconda possibilità — anche YouTube si è evoluto e ha cambiato negli ultimi 20 anni, e anche noi abbiamo avuto la nostra parte di seconde possibilità per sistemare le cose con la nostra community".

Fonte: The Verge